dett. installazione

 

ORDINE SPARSO di Giuliano Cardella

Galleria Opera Unica, dal 10 al 18 giugno 2011

 

Oltre cento disegni e collage compongono l’installazione di Giuliano Cardella dal titolo Ordine sparso, mosaico di immagini che invaderà la Galleria Opera Unica dal 10 al 18 giugno, mostra a cura di Takeawaygallery.
Tasselli di diverse dimensioni, con formati che variano dal 10×10 al 50×50 cm, ricoprono interamente il corridoio della galleria; vicini ed ordinati, colpiscono lo sguardo come corpo unico, un sorta di cascata o fonte che sgorga dalla parete frontale, ma poi si notano gli accostamenti, misteriosi e “casuali”, tra immagine ed immagine, che creano interrogativi ed interpretazioni sempre imprevedibili. “Mi piace guardare ad un mio lavoro concluso – racconta l’artista – ed avere la sensazione di non essere io stesso in grado di afferrarlo completamente, di cogliere tutti i suoi possibili significati, proprio come uno spettatore che lo guarda per la prima volta.” (Summer Exhibition 2007, Royal Academy of Art, Londra).
Si alternano disegni incorniciati e non, per giocare sulla duplice sensazione di vicinanza e distacco, dove la presenza del vetro serve a creare barriere e lontananza. Un filtro che rende l’opera sospesa ed irraggiungibile, piena di fascino e mistero, dotata di una vita propria indipendente dall’autore. L’artista riesce a generare una frustrazione nell’osservatore, impedendogli un contatto intimo con l’opera d’arte.
Il soggetto dei suoi collage e disegni, realizzati ad acrilico, carboncino o acquerello, sono lievi variazioni sullo stesso tema, forme rotondeggianti, non geometriche ma naturali, quasi corrose dallo scorrere del tempo, che ricordano pietre o macchie; elementi organici o primordiali che invadono ogni singolo pezzo. La loro ripetitività genera mistero e movimento, un lavoro ed un concetto estendibili all’infinito.
Da ogni disegno affiora una parola, ritaglio di giornale, sillaba o frase, non messaggi ma immagini, suoni in grado di emozionare lo spettatore.
Il materiale che Giuliano Cardella usa è la carta, carta da riciclo, da parati già consumata, fogli di giornale o di libri già letti. La sua è una poetica del recupero, che prevede la rimessa in circolo, il ridare vita agli oggetti dimenticati. Materiali che portano il segno di una storia già vissuta, e che ora acquistano nuovi significati grazie all’intervento dell’artista.