Marco Milia, Circle - foto Claudio Abate

 

 
 

Dal 7 dicembre 2013 al 3 febbraio 2014
CASE ROMANE DEL CELIO l ROMA
Progetto Takeawaygallery
a cura di Carlotta Monteverde


 

Si intitola In aĕre in aquis il primo appuntamento di un progetto di tre mostre a cura Takeawaygallery negli spazi del complesso archeologico delle Case Romane del Celio: dal 7 dicembre 2013 al 13 gennaio 2014 verranno presentati i lavori site-specific di Marco Milia (Roma 1976), inaugurazione in coincidenza con l’apertura serale del museo. Nascoste e poco conosciute, le Case del Celio sorgono tra le fondamenta della Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo: interamente al coperto, sono riuscite a mantenere intatte le loro peculiarità, conservando affreschi, ninfeo, mosaici e suggestive sovrapposizioni. Testimonianza della vita domestica e sociale della Roma ai tempi dell’Impero —la loro struttura è data della fusione di una domus del II secolo d.C. e di un’insula del III, a comporre un’unica grande residenza alla conclusione dello stesso secolo, fino all’istituzione del titulus cristiano nel IV— sono composte da un dedalo di stanze e stratificazioni, tra ampi vani ed angoli nascosti, percorso ideale ad ospitare un incontro e dialogo con il contemporaneo. La mostra di Marco Milia è la prima mai allestita in questa sede, occasione per generare cortocircuiti e prospettive sempre nuove.
La ricerca dell’artista, connotata da forme rigorose, dall’uso del policarbonato blu e trasparente come unico materiale utilizzato e dalla luce che su di esso produce riflessi e bagliori, esamina la rete di rapporti con il luogo in cui è installato, sia esso il paesaggio naturale o un contesto storico. Il lavoro in situ, parte fondante del suo approccio, si coniuga con la volontà di interazione e reciprocità col pubblico, chiamato a farne esperienza tanto fisicamente che sensibilmente.
Per gli oltre venti ambienti ipogei disposti su diversi livelli il giovane scultore romano ha progettato un percorso scandito da monumentali strutture primarie, ripetendo ed alternando la figura archetipa del cerchio a quella del parallelepipedo. Prendendo in esame tanto le caratteristiche materiali che immateriali del luogo, Milia sceglie gli elementi naturali di acqua ed aria come simbolo e filo conduttore per reinterpretare e dialogare con le Case Romane e la loro storia: il passaggio da una stanza all’altra alterna vani immersi nel blu a spazi di luce pura, in un continuo rimando a quelle sostanze portatrici di vita, così significative tanto nella consuetudine pubblica e sociale romana che in quella privata della domus. L’intervento è la risposta emotiva e sensoriale alle sollecitazioni suggestive del sito, un’atmosfera sospesa e rarefatta: percorrere le sale è come immergersi in aĕre ed in aquis.

In aĕre in aquis – mostra personale di Marco Milia l Progetto: Takeawaygallery l A cura di Carlotta Monteverde l Organizzata e promossa da Takeawaygallery e Spazio Libero

 

Sotto l’alta sorveglianza del MiBAC Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Patrocinio: Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto

 

Sponsor tecnici: SPEDART – Servizi per l’Arte l Progetto grafico: Aurelio Candido l Consulente al lighting design: Paolo Di Pasquale

 


Schede delle opere »


Le Case Romane del Celio »


In aĕre in aquis – testo critico »


Le foto della mostra »


 


Marco Milia, Acquedotto, 2013

 

In aĕre in aquis is the first of three exhibitions organised by Takeawaygallery in the archaeological complex of Case Romane del Celio, Rome, Italy: from the 7th of December to the 13th of January, Marco Milia (Rome, 1976) will present his works, opening in connection with night opening of the museum. Hidden and little known, Case del Celio rise among the basis of Ss. Giovanni and Paolo Basilica; fully indoor, they kept intact their peculiarities maintaining frescos, ninfeo mosaics and striking overlaps. Proof of domestic and social life in Rome at the time of The Empire – their structure is given by the fusion of a II Century A.D. domus and a III Century A.D. insula making a one big residence at the end of the same Century, up to the institution of the Christian titulus in IV – the Case are made of a maze of rooms and stratifications between wide compartments and hidden corners, ideal set to a meeting and dialogue with the present. Marco Milia exhibit is the first ever set in this location and a chance to generate short-circuits and original perspectives.
The main purpose of Milia’s artistic effort, characterized by rigorous shapes in which the sole use of blue and transparent polycarbonate combines with the refraction of light, has always been to explore the relation between the art-work and its natural and historical surrounding. One of the main characteristics of his works is being developed in situ: such approach translates his will of involving the audience in the art-work, in order to make them feel the works through the body and the senses, consequently converting the public from observer into beneficiary.
Through the over twenty hypogeal spaces set organized on different levels, the young roman sculptor has created an itinerary articulated in primary grandiose structures in which he repeats and alternates the archetype shape of circle and parallelepiped. Through the analysis of the material and the incorporeal characteristic of the site, Milia has chosen natural elements, such as water and air, and used them as symbols and central themes aimed at reinterpreting and interacting with the roman Case and their history. There is a continued alternation of blue and pure light as the visitor goes from one room to the other, an effect the artist uses to refer to water and air, considered the source of life and the most fundamental elements not only in social and public roman tradition, but also inside the privacy of the roman domus. Milia’s work aims at being an emotional and sensorial answer to the site’s solicitations and to its suspended and rarefied atmosphere. Walking through the several rooms is like immersing into aĕre in aquis.

In aĕre in aquis – Marco Milia’s Solo art exhibition l Project: Takeawaygallery l By Carlotta Monteverde l Organized and promoted by Takeawaygallery and Spazio Libero

 

Under High Monitoring of MiBAC, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici – Rome
Patronage: Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto
 

Technical sponsor: SPEDART – Servizi per l’Arte l Graphical project: Aurelio Candido l Lighting design Consultant: Paolo Di Pasquale

 


Link to the works »


The Roman Houses »


In aĕre in aquis – critical text »


Photos of the exhibition »



 
 


  Rassegna stampa:

 

• Claudia Quintieri su INSIDEART: l’intervista all’autore [Con l’aria e con l’acqua]

• Le case romane del Celio riscoperte da opere contemporanee [Il Lancio AGI]

• Valentina Bernabei su Repubblica [La modernità negli antichi ipogei delle case romane del Celio]

• Photogallery in esclusiva per Repubblica [Milia. Arte moderna nelle case del Celio]

• Intervista di Laura Fanti a Marco Milia per ESPOARTE [In aĕre in aquis. Un progetto di Marco Milia per un dialogo tra antico e contemporaneo]

• Intervista di Giulia Rossi per Boop.it [“in aĕre in aquis” di Marco Milia…]

• Video intervista di Tommaso Zijno su Chimera [Il connubio fra antico e moderno? Un punto di forza]

• Su Parole d’arte: la mostra è stata prorogata [Senza chiodi]

• Lori Adragna su Artribune [Archeologia e contemporaneo. Ancora un esperimento a Roma]

• Marianna D’Ovidio su Marco Milia [leggi il pdf]

• Rassegna stampa in pdf, parziale, in ordine alfabetico  [pubblicazione comunicato stampa]

 


crediti mostra Milia